Passa ai contenuti principali

Intrecciare

Giorno 2)


La parte più bella.

Avvolgere i tralci
in volute leggere,
assecondando 
le piegature,
imponendo curve,
ascoltando
il rumore 
del legno che si stira
e docile
si intreccia.


Quest'anno,
sulla porta,
una ghirlanda
generosa
che accoglie,
ringrazia,
ricorda 
i doni ricevuti
e quelli che s'aspettano.


La parte più difficile.

Decidere cosa aggiungere
alla bellezza nuda
dei rami
stretti.


Di rosso si sta colorando.

Di verde la voglio finita.


Cipressi e abeti
in rami
si infilano
a riempire il cerchio imperfetto.
Poi pigne
ed ancora bacche di Pyracantha
fintanto che
mi pare completa.


La parte più lunga.

Trovare un fiocco che chiuda l'intreccio.
Guardando in giro,
si trova l'adatto.
Un po' di carta,
un po' lucente,
come questa mia voglia di festa.


La parte più quieta.

Appendere la gabbietta volante
ed ascoltare il suo canto.

Il  giorno 3)
 mi aspetta davanti al caminetto.


Un'altra volta.
Adesso è la parte della sera,
quella soddisfatta.


Commenti

  1. seguo i tuoi lavori, che poi non sono lavori, sono farfalle d'amore che distribuisci. Li seguo e mi ispiro. Io sto terminando l'orsetto, fatto a maglia, per il mio AMORE , nipotino di due anni, il mio meraviglioso Unai. Sono qua che ho appena finito di imbottirlo di lana cardata, ho cucito le braccia, devo cucire le zampe, mettergli il maglioncino rosso, che è già pronto. Son qua che lavoro e rido da sola ed allora arriva mio figlio, il mio ventottenne meraviglioso figlio e mi dice " mammi, è bellissimo, Unai sarà felice" .Lui ha tre sorelle , il nipote è la sua gioia, il suo grande amore.Mi sento così serena , questa sera. La tua ghirlanda. Il mio orsetto. E' proprio CASA.Emanuela

    RispondiElimina
  2. La bellezza delle tue parole è sicuramente pari a quella dell' orsetto per il nipote! Grazie!
    Un abbraccio notturno

    RispondiElimina
  3. Ma che creazioni meravigliose Lorenza! !!!!
    Criss

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.