Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2016

America:andata e ritorno

"Ci sono cose che noi umani..." e sto parlando di un umano  nato e cresciuto  in un paesino del Piemonte, che fa la maestra, che ha un piccolo blog, che è molto "anta" (non bariamo,ne ha 52 appena compiuti), ebbene le cose, una miriade ed una miriade, sono talmente tante e ricche che ancora non riesco a descriverle, a porre un ordine al tutto che mi ha attraversato in questi giorni d'America. Direi che potrebbe essere come quando da piccini si vuole prendere la sabbia con le mani e questa ti scivola tra le dita, lasciandone solo un piccolo grumo nel palmo: granelli tra pelle e polpastrelli. Così è andata per me. Non solo colori,movimenti,suoni, rumori d'ogni tipo, profumi ed aromi di cibo sconosciuto, giorni di sole caldo e pioggia leggera e umida e poi colazioni,cene e parole, quelle pensate, quelle dette (molto incerte le mie di sicuro) e gli abbracci, i Pl

Crochet Bunny Garland

Pare che quest'anno la primavera voglia arrivare di soppiatto, tra una nuvola e l'altra, tra un ramo in fiore e 10 cm di neve. Quasi voglia coglierci impreparati, con ancora addosso maglioni e stivali. Eppure,anche tra intemperie e giorni colmi, senza sosta, si è sentito il suo incedere: il cinguettio al mattino, il tepore a mezzogiorno, i colori nuovi da lavorare al crochet. Quindi via le lane e avanti con i cotoni dai colori leggeri, quelli che ti ricordano i confetti, i disegni dei bambini, i prati appena risvegliati. Tanti piccoli leprotti ( qui ), Bunny per intenderci, con il codino bianco, da appendere sul filo verde, per rallegrare questi giorni di festa. Magari aggiungendoci una carotina, giusto per non lasciarli senza cibo, poi due bottoni e voilà, sono pronti! In fila,li ho un po' inamidati con la colla, perché aguzzassero le orecchie, si stendessero sopra ta

Ghirlanda d'ulivo

Questa volta è nata fuori. Mentre stavo potando l'ulivo o almeno ci stavo provando, arrampicandomi tra le fronde troppo fitte, ho avuto l'idea. Una ghirlanda che potevo costruire lì, tra i rami accumulati a terra e il profumo della mimosa sulla collina. Sono riuscita a far tenere l'intreccio con il solo aiuto di un piccolo spago, niente colla a caldo. Tra l'altro, maneggiando i rametti flessuosi dell'ulivo, mi sono accorta dell'aroma che si sprigiona dal legno e dalle foglie. A sera lo sentivo ancora sulle mani e nei capelli. Quando mi è parsa equilibrata, non perfetta ed anche un po' spettinata, come si conviene in un giorno di vento, l'ho portata in casa. Qui ho aggiunto in alto un fiocco di tulle, leggero come le sue foglie d'argento, elegante, per accordarsi alla semplice bellezza  della natura. E' stato facile , poi, pensa

Monet in classe

Post diverso, nato tra i banchi. "La bellezza non è che  il disvelamento di una tenebra caduta  e della luce che ne è venuta fuori." Alda Merini Come restare insensibili, quando la luminosità di questo quadro ti folgora, riempie la sala dove è esposto, lo schermo del computer se ti ci imbatti una sera, l'intera parete a scuola quando apri la lavagna interattiva. Oggi si sta con Monet e precisamente  con "La gazza" del 1868/1869. Come è bello guidare i piccoli, anche i più difficili, alla scoperta dei dettagli, le pennellate, i colori, in alto il cielo, il fondo nebbioso laggiù, le case silenziose e soprattutto la gazza protagonista. Il cancello  su cui si è posata, così squisitamente improvvisato, cattura gli sguardi, un pentagramma da cui parte il bello  di questa giornata di seconda. Poi, provo a farli raccontare. Immaginia