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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Goccia dopo goccia

"Goccia dopo goccia nasce un fiume, un passo dopo l'altro si va lontano...", cercando un canto  per la classe, trovo un senso che va oltre l'ora di musica davanti a 20 bambini. Non scoraggiarsi, avere pazienza, provare, mutare, crederci anche contro  i risultati imperfetti. Vedere il vuoto  e cercare di colmarlo, imparando, con umiltà, con testardaggine e poi ancora cambiare  l'ordine delle cose, guardando il lato nascosto di ciò che ci passa tra le mani. Può essere il crochet: un punto alto alla volta diventa l'orsetto di Noah: il berretto morbido  per i giorni della Merla. Può essere il mio piccolo terreno  da addomesticare, scovando gli intrusi, immaginando i colori a suo tempo, collezionando graffi ed errori. Può essere la voglia di tornare  come i piccoli ed appendere gufi al muro o magari trovare porte per aprire i sogni a Lollo, per

Crescere

Letteralmente, aumentare i punti bassi per rendere panciuta una borsa nuova, un po' inventata: fare e disfare finché il crescere sembri adatto a tenere l'accozzaglia delle mie cose. Grazie a   Crochetpedia . Forse è meglio dire, si allunga, sopra una catenella bianca una fiorita di lana, cresciuta piano piano, pronta a scacciare i pensieri grigi, ad ondeggiare al nostro passaggio, a sorridere di bottoni avanzati. Grazie ai fiori Maybelle . Aspettare il verde, il giallo dei narcisi anzitempo, in un piccolo vasetto contro questo cielo ancora freddo, mai crescere diventa così urgente: bisogno di novità sul mio comò, tra i vetri, i ricordi, i silenzi del sonno. Grazie a Simonetta   e a quanti di verde sono colmi. Che poi questa ciambella cresca, riempia i bordi e finisca ad allietare le nostre merende, sa di conquista, di una cosa ben fatta, un salto in av

Insieme

Un'ortensia, una pigna,un gomitolo, una goccia di vetro, ed altri oggetti per nulla intonati nel colore e nella forma, insieme formano la lezione di scienze per un pomeriggio lungo  fino a notte. Toccare con mano  in un sacco ed indovinare: difficile,divertente, esagerato, se poi ci mettiamo anche il bottone del cappotto e le arachidi di Natale. Per i piccoli, il meglio, oltre al tulle da sposa "rossa", le chiavi della "crota", la cosiddetta cantina in dialetto. Insieme, oggi, una bella scuola. Santini, lettere, cartoline, biglietti trovati nei vecchi libri, insieme diventano storie da leggere, momenti rubati, fissati per sempre in grafie eleganti. Bellezze da vedere per dare il giusto peso ai respiri del tempo. Girandole di catenelle, colori che si rincorrono, piccoli, grandi, fiori di freddo, cresciuti con avanzi di filo, insieme divengo

Winter

Giorno di talco, giorno di cielo bianco... Da guardare e da vivere in ogni respiro: il freddo attraversa vecchie trine. Ricamate per letti, amorini e ventagli da disporre per antichi sguardi. Oggi, filtri percorsi da luce, giochi di pieno e di vuoto, per ricordare abilità d'un tempo, per aspettare che arrivi il giorno  in cui sedersi ancora al di là. Inverno Nell'attesa di neve, con la pioggia che lava il secco, voglio essere presente, in ogni attimo... Partendo dal mattino, dai banchi della classe, dalle loro frasi bislacche pronunciate senza pensieri, da  prati e colline colorati a piccoli tratti disordinati, dalle mani-fiammiferi disegnate  come per prendere il mondo...  Immaginario infantile... Dal sonno cullato di Noah, leggero e lieto, sperando d'essere la prima a rubare il suo sorriso al risveglio... Dalle foto di Lollo sulle nevi del Colorado , fel

Twig art

Tutto è iniziato dal caminetto lasciato vuoto dopo le feste. Se poi proprio vogliamo, si può aggiungere la grande quantità di rami presenti nel campo del vicino: residui dei venti, dei tagli, dei giorni senza cura. Non da ultimo, ci può stare  la pensata di porre un freno  alla bigiotteria    dimenticata nei cassetti. Ed ecco che è nata la storia. Una luna d'inverno, sovrapposta e fluttuante, pagine trovate di anni passati, diventate luce fioca per un giorno da vivere. "Nel suo incedere tranquilla, sospesa alla nostra presenza..."( 1917) su un paesaggio quasi immobile. Silenzioso. Una foresta, spoglia in tralci di Lillà e Magnolia. Gli orizzonti tracciati  da rami di fico, neri, legati in un quadro  per trattenere il racconto. Un mondo quieto, abitato nella notte da gufi: occhi neri spalancati come bottoni, piume in volute di lana calda,