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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Il segnalibro

I giorni scivolano via. Provi a tenere tutto di questi tempi di fine estate, ancora caldissimi e spesso molto tristi. I pensieri corrono, l'inizio di un nuovo anno è vicino. Settembre per me è  un capodanno, una partenza con propositi, idee ed anche lavori,  ore frenetiche che  in questa lunga estate ho dimenticato. Sento che voglio ancora  gustarmi le piccole cose, i pomeriggi pigri, le mattine nella casa vuota, i silenzi delle notti, il vento di un giorno di mare infilato per caso, un ricordo in più sulla pelle. Così indugio sulla mia sedia volante, libri alla mano ed una gara a schivare le zanzare. (una cosa che non amo di questa stagione,un flagello). Le parole altrui mi aiutano, mi rallegrano, immagino e per  ritrovarle creo questo facile segnalibro trovato qui. E' semplice, si fa con poco: ventaglietti che si rincorrono ed una nappa

Insieme raccontiamo (nuovo tentativo)

Ed ecco che ancora una volta partecipo all'iniziativa di Patricia, provo in sostanza a giocare con le parole per continuare,concludere un incipit che lei ha scritto. Questo era veramente "marino" e mi sono divertita ad immaginarlo! Giorni sospesi tra  vacanze che si concludono e  nuove pagine da scrivere per il lavoro  che ricomincia. Si prova. Il suo inizio. Su una spiaggia, due uomini sulle loro sdraio, sussurravano. Uno dei due chiese all'altro: - E i due desaparecidos? -Chi? Il Pg e il Mich? I fantasmi di quel blog.. come si hiama... Fanno le sabbiature – e indicò due cumuli di rena da cui spuntavano solo i piedi ad una estremità e i cavetti collegati a due ipod dall'altra. - ma... shtttt! Che se ci sente.... - Mou belin! Ma vuoi che ci senta fin qua? Mica sa dove siamo.. - Eh...miha sa dove siamo.... Maremma proustiana! Non mi fido. Ha orecchie e occhi dappertutto. Mai fasciassi la testa prima d'avella

L'acchiappasogni

Poi ti capita, mentre sali in montagna, d'incrociare un torrentello, e tra le tante bellezze che hai di fronte, proprio loro ti attraggono. Tre rami nudi, levigati da notti  e stagioni, bianchi e contorti, sono immediatamente un tuo bottino da riportare a valle. Durante i passi, quelli più dolci del ritorno, ti immagini il loro utilizzo: la nebbia attraversata dalla luce, le nuvole che si rincorrono, la stanchezza di un giorno di cammino, tutto mi porta ad una decisione. E' giunto il momento d'acchiappare qualcosa di piacevole, tenermelo stretto, farne tesoro, per quando sarà più difficile incontrarlo. Allora via, vago per il web e trovo le giuste ispirazioni: ecco a cosa mi servirà uno dei rami. In realtà cerco 5 cerchi smontando un porta mollette di plastica (Olimpiadi?) e li rivesto con una semplice catenella e poi vi infilo la rete che altro non è che un semplice c

Ferragosto

E dopo anni di tempo brutto, finalmente è arrivato  Ferragosto con il sole. Ne abbiamo approfittato andando in montagna: Sestriere al concerto di Ferragosto. Una giornata luminosa come non mai, calda nonostante l'altitudine (2100 m) e soprattutto speciale: uno perché si era ancora con il rampollo quindicenne (rarità tra pochi anni) e due perché non solo avevamo di fronte paesaggi mozzafiato, pinete odorose, cieli spazzati d'azzurro, ma la musica avvolgeva la nostra moltitudine accrescendo la bellezza dell'essere lì. Di solito questa festa  mi preannuncia il termine delle vacanze, il ritorno. Nonostante manchino ancora dei giorni per la ripresa del lavoro, ricomincio a pensare, a progettare, a considerare... "Ma come farò a portare avanti tutte le attività  che mi attendono a settembre?" Seduta in quella placida conca, cullata da note e vento