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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Thanksgiving dinner

Beh, io non avrò mangiato molto con addosso ancora un po' d'influenza, ma in compenso mi sono guardata intorno e ho preparato per chi è venuto a ringraziare con noi. Mi piace ancora sentire  le risate, le voci allegre, le forchette tra le dita, i ricordi narrati con un sorriso e quelli più lontani trattenuti da sospiri. Accomodarsi ad un lato del tavolo pieno di colori e gustare cibi che vengono dalla nostra storia, di nonna in nipote, tra complimenti e silenzi, perchè pure Noah impari a conoscere la Bagna càuda o il Bonet . Ringraziare  per questo anno colmo di emozioni, di cose facili, di tante difficili, a volte con troppo, ma,per fortuna, mai con niente. Il momento più bello, quando anche la famiglia americana di Lorenzo si è unita al nostro Ringraziamento; mai visto visi più felici, qua in una notte già fredda, là in un pomeriggio tra alberi di Natale e presepi.

La cura

Trovare un disegno sulla cattedra, avvolto con un nastro rosso con su scritto il tuo nome tante volte... Questa è la cura che una bimba pensa di donarti prima di un lungo giorno tra i banchi. Un tempo la mamma m'avvolgeva il panino della gita con un suo augurio  scritto tra gli oli di frittata  e le briciole d'un rotolo dolce. Così mi è parso che dovessi circondarmi di queste attenzioni, di questi dettagli, per dire, per far capire, per sorridere anche in un giorno con pochi orizzonti: per i miei figli,il marito, i ragazzini a scuola, gli invitati alle feste che tornano con la voglia di scoprire "cosa mi sono studiata stavolta." Un po' si deve esagerare, andare oltre alla ovvia attesa degli altri. Osare. Come la volta che portai la torta di compleanno di Benedetta  al Liceo Classico. All'austero ed antico liceo mi avvicinai con un semplice Pan di Sp

Lei

Quel giorno non dissi una parola. Forse perché ero spaventata, magari un po' troppo stanca, probabilmente sopraffatta ed inesorabilmente innamorata. All'istante. Appena ti vidi, in un mattino di novembre, freddo come oggi, con la nebbia a coprire gli alberi. Non ricordo altro. Che  i tuoi occhi scuri e grandi in cerca d'un appiglio, un sostegno  per il respiro del primo giorno. Poi il tuo profumo, sconosciuto e lontano che ancora oggi  mi par di ricordare tra i tanti venuti dopo. Ancora silenzio ad esplorare i dettagli delle mani, il mignolo dei piedi, la smorfia sulla guancia, il pianto sommesso, i pugni chiusi ad affrontare la vita. Tutta a venire. Fino a sera ho imbevuto ogni mio pensiero nel tuo viso, nel piccolo corpo vestito di rosa, aggiungendo  emozione ad emozione, tra il riso e il pianto senza soluzione di continuità. Tenendo le parole per me.

I giorni del troppo

Strano questo novembre, appena iniziato ieri con la ghirlanda  per i nonni in cielo ed  oggi siamo qui  a rischiarare la notte con un lume alla finestra. Proviamo a  scacciare, anche solo per un poco, le ombre nere che arrivano da Parigi: troppe tristezze per un giorno solo. E troppi pensieri... i tempi quieti, quelli lenti che si fan ricordare, diventano rari. Forse un crumble imparato da Irene , un pomeriggio con Noah tra le foglie, una sera nel silenzio della casa. In questo autunno del troppo caldo, bisogna pur dirlo alla mimosa che non è il momento dei fiori e che gli alberi possono lasciar andare  la chioma nel vento. In questo troppo che confonde e stanca, può infiltrarsi qualcosa di semplice, magari infantile, da tenere in mano o mettere su un tavolo per la cena del Ringraziamento. Via con i colori che ricordano il Liquidambar della scuola o il Ginkgo

Crochet Stool Cover

Di colori  non ne abbiamo mai abbastanza. Ad ogni passo riempiono gli sguardi, si allungano sulle colline, si agitano nei viali della città, si incontrano al mattino presto. Mi piace fermarmi e coglierli in bilico  sul mio sgabello di legno.( qui ) Una sera, poi, vedo questo  di Sarah e questo  di Daniela ed allora, di gomitolo in gomitolo, provo a portare a casa i rossi,i bruni,i verdi, fosse anche per le sere in famiglia, ognuno appollaiato attorno al tavolo. Un granny square cresce con i colori che sono fuori ed il bianco a dare contrasto. Poi giri a maglia bassa senza aumenti per l'abbraccio al legno un po' quadrato,un po' tondo, come possono essere i nostri giorni. Un contentino alla mia anima  sempre più gipsy con piccole bacche di panno rosso: una porta aperta sul Natale futuro, una gioia per il piccolo di casa, pronto a giocarci, si spera se