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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Manualmente

Quando si entra nelle fiere "creative", e nella fattispecie  a Manualmente (Torino), quello che ci abbaglia, ci rende attoniti, fissi all'ingresso, è la ricchezza  mutevole dei colori. A migliaia, piccoli frammenti disposti in caselle, posti fianco a fianco in tonalità accese, distesi per sfumature che declinano in toni pastello. Dopo questo primo attimo di smarrimento, si passa al: "No!Che bello!" fino al: "Questo lo voglio!". Immaginando progetti di cui si sa già qualcosa od anche semplicemente gettandosi nel nuovissimo, tutto da imparare. Così vorresti sapere di più sullo scrapbooking per creare libri,biglietti da sentire sotto le dita, e poi, magari, ti fermi allo stand della Calligrafia e provi l'assoluta necessità  di sperimentare quest'arte in punta di pennino (ovvia necessità per una maestra d'elementari).

Less is more

C'è stato un tempo in cui, attratta dalla vita verde, dalle varietà fiorite, dai vasi allineati nei vivai o nella fiere, riempivo il mio spazio di piante,di foglie, d'infiorescenze d'ogni tipo. Quindi rose,arbusti,ortensie a circondare il terrazzo. Una giungla senza forma che non amo più: loro sono cresciute troppo ed io sono alla ricerca del meno. L'aridità e il caldo appena trascorso hanno fatto il resto. Un giorno intero di fatica per dare il vuoto a che si siede ancora fuori. Un gioco di scatole cinesi per spostare, cambiare, senza troppo acquistare e soprattutto senza buttare. Ogni ortensia o altro arbusto ha una storia che s'interseca con la mia: in pratica mi ci affeziono. Piccoli tocchi d'autunno ed ecco che il quadro si dilata e le tinozze hanno un nuovo scopo. I miei a dirmi: "Ma una volta non amavi l'esagerato? E or

Table runner

Metti alcuni gomitoli, scegli un cotone lucido e anche se è ancora estate, (era agosto), prendi i colori che ti ricordano le sera in casa e l'oro sulle foglie. Naturalmente cerchi un progetto, un'idea per il tuo crochet a riposo da un pezzo. Ed è ovvio che immagini dove il tuo lavoro troverà posto. Il table runner prende forma. Grazie a Marinke e alle sue istruzioni, cresce di esagono,in esagono. Le tinte si accordano per descrivere l'autunno in arrivo. In ordine si uniscono le piastrelle e con un bordo si delimita il contorno: steso sul legno allunga la sua geometria e ci ricorda i giorni mutevoli che ci attendono. In poco, è pronto. Non resta che aspettare d'accomodarcisi attorno. Mi piace pensarlo sul tavolo in America. Lo piego e lui parte. Un po' di me va con lui.

Il mazzo

Oggi minaccia pioggia. Nonostante le gocce imminenti, dopo aver visto il mazzo di Simonetta , sento il bisogno di salire nel mio giardino e cogliere il vivo che mi colpirà gli occhi. Cerco tessiture verdi, fiori piccoli, boccioli di rosa, profumi e tralci inseguiti nell'incolto. Ne colmo un cesto. Tiro fuori rami di quercia,di cipresso,di rosmarino,  nandina arrossata affiancata a foglie di bambù  sottili e striate. Si aggiungono bacche di rosa ballerina, di rosa complicata, ed anche una collana  di  cinorrodonti scovata tra i rovi, come sospesa. Metto in fila le rose sopravvissute al mio abbandono:Iceberg, White Meilland,Old Blush, Tess d'Ubervilles. Naturalmente non posso fare a meno di un'ortensia Annabelle  verde acido. Non resta che  utilizzare anche l'edera esagerata che cresce sul muretto. Sul tavolo, sotto la pioggia ormai cont