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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

29 aprile 1945

Lui si chiamava Francesco ed era mio nonno. L'altro, quello che non ho mai conosciuto. Di questo nonno mi resta poco. La foto ingiallita con il suo sguardo lontano, i racconti di mio padre. Un uomo mite, generalmente silenzioso, dalla pelle chiara e i capelli rossicci. Una passione per il ciclismo, quello epico,d'un tempo ed una piccola bottega per riparare le biciclette. A volte l'ho immaginato vicino, durante la mia infanzia: avrebbe potuto insegnarmi l'equilibrio senza rotelle, accomodarmi in un baleno la camera d'aria o lo sterzo difficile da manovrare. Di certo avrei ascoltato la sua mitezza (merce rara) e chissà che avrei imparato... Adesso cerco nei miei figli e in chi è venuto dopo, d'indovinare un lineamento, una somiglianza, anche remota. La calma di Lorenzo, l'incarnato chiaro di Maria Sole, i capelli dorati di Tommaso, il silenzio di certi p

Un giorno fortunato

Mi piace stare fuori. Fare incetta di sole, respirare l'esterno con le piante che han trascorso, come noi, la stagione dietro il vetro. Adesso i contenitori vuoti chiedono colori. Vogliono un troppo e non posso resistere, devo accontentarli. Oggi esagero. Colori saturi, chiassosi nelle forme  e nei profumi, usciti dai comuni garden shop: io, insieme a mille altri, con questi bottini di primavera. Confido nella quiete dei catini, forse riusciranno a smorzare l'eccesso, narreranno del loro passato e i gerani (per piacere,pelargoni!), le petunie e i bidens saranno meno invadenti. Come lui,il felino: quale migliore gioia che raccogliere carezze chiusi nel secchio  reso caldo dal pomeriggio senza ombra. Mi sa  che questi oggetti di ferro zincato fanno gola a molti altri: sarà attratto dalla grande tinozza  (Noah è il suo nome...) o dalle corolle che spuntano in coro d

Di giallo

E' strano, ma dei particolari, per lo più insignificanti, all'improvviso colpiscono la nostra attenzione, fermano il corso dei fatti previsti, rallentano le mattine vestite di fretta. Così alcuni petali, sfuggiti all'intreccio, caduti, sono occasioni per un qualcosa di nuovo, altro. Rami di vite dimenticata tra l'erba  e magari un po' di giallo tra le piume vaporose di chi è venuto ad appollaiarsi lì, custode del nostro andare e venire. Un ultimo sguardo e poi via, fuori. Energia da trattenere, energia da spendere. Giallo. Come i passi che ci attendono d'ora in avanti, si spera leggeri, poco consueti, e , se siamo fortunati, pure a sfiorare il verde diffuso. Come la rosa Mutabilis, che si apre al sole con le sue corolle cangianti: farfalle eteree sui rami. Da raccogliere in un barattolo, esagerate nella varietà, diverse nella bellezza.

Declinazioni di rosa

Il colore delle principesse si sparge dove loro vivono. Cercare il rosa giusto, questo è stato il problema. Pastello fin che basta, non troppo zuccheroso, un velluto sulle pareti per lasciare ancora un po' nell'incanto chi lì dorme. Le luci in catena ad incorniciare i sogni, anche quelli che fanno impensierire. Un volo di farfalle sospeso ed i cuscini per ogni tempo, il sole nel cappello di paglia, le gocce di questa sera. Accanto alla luce, le volute di un albero fiorito di bottoni, ricordano la stagione preferita, sparsa in tutti gli angoli. Non deve mancare lo specchio ricamato, per l'ultimo sguardo, prima d'uscire. Un'abbondanza di rosa anche da indossare fuori. Piccoli punti a crochet, trovati nel web, arricchiti con perle, giri di maglia bassa, su una catena, in cerca di qualcuno da incorniciare. Rosa & rosa . Quando voglio sentirmi