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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Giallo mimosa

Che dolcezza il suo profumo. Invade la casa con prepotenza e cambia le prospettive. Se dico che persino  il mio ragazzo diciottenne ne ha voluto un tralcio sulla sua finestra. Là , nel grigio dello sfondo, tra computer e libri di quinta liceo, racconta ancora di più il nuovo che è nascosto nel suo giallo esploso d'improvviso. Eppure io sono qui a casa: malata. Senza scuola, se volevo guarire da tosse ed influenza. Lei, la mimosa del vicino, dimenticata nel gerbido, tra erbacce e rovi ancora dormienti, pare un mazzo giallo, che oggi si scuote nel vento. Nuovi colori, azzurri pallidi in cielo per salutare il mandorlo, le margheritine in gruppo, le persone che tornano ad occupare le strade. Come noi a Torino in una tregua dai malanni. Dunque pomeriggi dietro le finestre, aspettare la sera e coccolarsi con una torta all'arancia. Tempo fermato.

Nuvole e tosse

Quando finiscono  i giorni di febbre o così pare, ti accorgi che per ore hai agito e pensato mantenendo lo "status quo", tutto al minimo. Figli da trasportare in giro, cibo per la famiglia, coccole a Noah, la casa, beh, lasciamo stare, e a scuola il livello di tolleranza è ridotto al lumicino: fatica a palate ed orizzonti bassi come le nuvole di questi giorni. Poi in una tregua  da spossatezza, tosse e vari malanni, ti ricordi, all'improvviso, di come il "fuori" sappia parlare e sappia farlo  con cortesia e bellezza. Come le gemme delle rose, in esplosione, madide di pioggia, veramente benvenuta  sulle nostre terre aride o come la scoperta di un'antica chiesa in un mattino di febbraio, finalmente libera d'impegni. Il silenzio delle pietre, lì da quasi un millennio, il cielo saturo e pulito, le porte, gli archi: ogni cosa è pe

Cuori ovvero Heart Wreath

Di cuore in cuore arriva la notte e i giorni corrono. Alcuni densi, senza neppure un attimo per sollevare lo sguardo, altri in cui riesci ad accomodarti, guardare avanti ed immaginare una ghirlanda di cuori: piccoli ,diversi,colorati che ho trovato qui . Uno per sera, pensando al buono che ciascuno può portare, all'incontro che, insieme, riescono a creare. Quando mi paiono tanti da mettere in fila, da colmare questo  mutevole febbraio, li sistemo, l'uno accanto all'altro, come si conviene a chi ama, o almeno ci prova.  Un cuore intrecciato si lascia riempire di lana  in sfumature, ricordando che un qualcosa di rosso, esagerato e senza paura, ci vuole, ogni giorno, in una storia d'amore o d'amicizia. Se poi  si mescolano con righe sottili, mi sa che vanno proprio in alto: cuori variopinti per la bellezza di essere tutti diversi.

Una pausa

Nei giorni di una mini vacanza e di un maxi raffreddore si può stare più a lungo in sosta tra le mura di casa. Con le mani  e  la testa libera (non il naso...), ogni stimolo, ogni dettaglio, diventa un'occasione per un nuovo progetto. Per un inverno che ancora s'ha da fare, m'invento una fascia  per le mattine a Torino: lana grossa, morbidissima, nei colori di oggi e mezze maglie alte lavorate  a coste. Nel tempo di una sera, tra tisane e suffumighi, s'avvolge attorno al capo, magari con un fiocco per renderlo più gentile, più adatto a lei. E dopo, al mattino appare un'alba luminosa: sul tavolo spuntano cuori, diversi e colorati e accanto alcuni baci , mandorle e burro  abbracciati al cioccolato. Quando si sta meglio si sente il bisogno di una coccola aggiuntiva. Poi si esagera con il rosa da sistemare nella tinozza: può essere ch

La festa

Sappiamo ancora riconoscere la festa nelle cose, nelle persone che ci girano attorno? Cogliere quel po' d'inusuale, il non  perfetto, l'improvviso, la strana leggerezza che arriva ad incresparti le labbra così che, con un sorriso, cominci pure un lunedì lungo fino a sera. Riusciamo ancora a rilassare i nostri passi per accordarli  con il cuore? Magari ripensando ad una battuta dei bambini in classe, ad un cielo  esageratamente blu in questo inverno al di là del conosciuto. Vogliamo poi mettere la spudoratezza  del "Cotogno Giapponese" che esulta il suo "Alleluia" vestendosi di rosso ben prima che la Pasqua si veda all'orizzonte. Alzo gli occhi e vedo gli scarabocchi  di una scia e la voglio nel salotto: qualcosa di leggero, con i colori che si sommano nell'aria, come l'euforia di una festa che è venuta ad