Un tempo,
spazi per comporre parole:
libri,racconti,riviste,
pagine
per ridere,per far pensare,per spiegare.
Cassetto da lavoro,
aperto e chiuso mille volte
nell'indifferenza della sua bellezza.
Utile e basta.
Ora
è ai piedi di una bancarella,
sporco e non visto,
senza più uno scopo.
Ma i suoi 107 riquadri vuoti,
divisi,
sparsi,
regolari,ma non troppo,
sono per me
diventati un viaggio.
Una corsa
verso il muro a cui verrà appeso,
questo cassetto da tipografo,
una vetrina da colmare,
da lasciare vuota
a seconda dell'occhio.
Naturalmente il mio.
Occhio
preso immediatamente da frenesia,
nonché innamoramento,
frugando nei pensieri la notte,
nel web alla ricerca dell'adatto,
vagando nell'armonia
che altri hanno scovato
nel suo semplice legno
e nei suoi 107 spazi.
Ancor vuoti.
Ma oggi,
nel blu di un giorno ventoso,
dopo averlo facilmente pulito,
penso possa divenire
mostra
per quanto di fiorito sta ai miei piedi.
Violette,
giacinti azzurri e rosa,
narcisi,
nontiscordardimè,
pratoline,
tralci fioriti di bergenia,
erbe squillanti di verde,
foglie d'edera,
mimose gialle,
felci d'ombra...
Giochi di colore,
di tessiture,
di forme,
di profumi
(s'immagina),
un quadro effimero
che,
come un tempo,
diviene alfabeto
per raccontare di questa primavera
e stupire.
107 spazi di fiori e di aria.
L'importante
è partire.
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