Tutto è iniziato
dal caminetto
lasciato vuoto
dopo le feste.
Se poi proprio vogliamo,
si può aggiungere
la grande quantità
di rami presenti
nel campo del vicino:
residui dei venti,
dei tagli,
dei giorni senza cura.
Non da ultimo,
ci può stare
la pensata
di porre un freno
alla bigiotteria
dimenticata nei cassetti.
Ed ecco che è nata la storia.
Una luna d'inverno,
sovrapposta e fluttuante,
pagine trovate
di anni passati,
diventate luce fioca
per un giorno da vivere.
"Nel suo incedere tranquilla,
sospesa alla nostra presenza..."(1917)
su un paesaggio
quasi immobile.
Silenzioso.
Una foresta,
spoglia in tralci
di Lillà e Magnolia.
Gli orizzonti tracciati
da rami di fico,
neri,
legati in un quadro
per trattenere il racconto.
Un mondo quieto,
abitato nella notte
da gufi:
occhi neri spalancati
come bottoni,
piume in volute di lana calda,
vite appese
tra le ombre,
in attesa.
Gioielli di luce,
ovunque,
colorati,
di diversa foggia
a rendere abitata
questa notte.
Anche io
nell'intreccio del bosco
che si protende oltre i confini
per raccontare.
Cammino su un muschio leggero,
un muricciolo da oltrepassare,
magari lasciando lì il berretto.
Stanotte non fa freddo.
Una storia da continuare...
Twig art sul caminetto.
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