Passa ai contenuti principali

Il lago

Ci sono giorni
che vorresti far passare in un colino,
per trattenere quanto più possibile,
fino alle minuzie,
ogni attimo,
ogni sensazione.
ogni respiro.


Cominciando
 con il cielo lattiginoso della partenza
al mattino,
fino agli ultimi raggi 
infilati nella verzura delle chiome imponenti,
la sera.


Lago Maggiore.


Restano i verdi,


in miriade di sfumature,
posati in basso
in slarghi perfetti


e in ogni dove,
come sipari
per gli occhi mai fermi.


Attorno


i rossi,i gialli e gli altri,
dispersi a colmare gli azzurri
tra le acque ,
in una conca tranquilla,


spumeggiante al di là della sponda,


in alto,
in un cielo senza ombre.


Fiori sparsi da mano sapiente,
a gruppi,
solitari,
oppure 
ancor più belli,
caduti e odorosi.


Di bianco parla la sua ruota,
vera trina
d'un ricamo vivente.


Ed anche fontane
e sedute pesanti
per assorbire il primo vero sole dell'anno
e perdersi nell'euforia 
di questo troppo 
che non voglio perdere.


Sorrisi
da volgere in giro,
silenzi per esprimere meraviglie,


hand to hand con lui,
e con chi,
ancora per un po',
è piccolo.


Tutto da fissare
sopra il mucchio
fermato nella rete.


Il panino condiviso 
su una panca ombrosa:
anche questo è rimasto.


E di sicuro
queste felci nascenti.

Commenti

  1. una di quelle giornate che tengono il cuore al calduccio per tanto tempo, vero?
    oggi per me è un giorno speciale.......32 anni fa diventavo mamma della mia Giulia meravigliosa, la mia " bimba" dal sorriso più bello che esista! E tra due settimane sarò da lei - da loro - in Friuli.......e sto già progettando il menu' per i giorni in cui sarò là, per potermela coccolare un po'....
    un abbraccio Emanuela

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aspetto sempre le tue dolci parole...anche tu,tra poco,avrai il cuore al calduccio....Felice per te!
      Un bacio

      Elimina
  2. Semplicemente sublime!
    Grazie cara Lorenza, per questo bellissimo post.
    Buona serata da Luci@

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie anche a te!I tuoi commenti sono preziosi!
      Un abbraccio

      Elimina
  3. Bellissime foto e altrettanto belle le parole....
    Ciao Lorenza!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie!Detto da un vero giardiniere come te,fa ancora più effetto!
      Ciao!!!

      Elimina
  4. mi porto via le felci nascenti.... <3

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.