Passa ai contenuti principali

O Fortuna ovvero la bellezza


"O Fortuna
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;"

O Sorte
come la luna
tu sei variabile,
sempre cresci
o decresci;


La bellezza,
ieri pomeriggio.


Un'ingordigia di suoni,
note che s'espandono,
percussioni in eccesso,
melodia 
che si appoggia alla poesia.

Un'essenzialità di silenzi 
e di voci,
pulizia di ritmi,
semplicità di parole 
che si inseguono.


La bellezza
è 
abbondanza
o
essenzialità?


Bello
 è un giardino
ridondante di colori,
elegante nelle tessiture verdi 
e nelle altezze
in un trionfo di forme?


Oppure è bello
un terreno lineare,
primario,
con punti focali
ben dosati nelle proporzioni 
e nelle figure?


E' bella 
la mia casa 
ricolma di dettagli,
luci,
tinte,
annuncio di una festa imminente?


Oppure è bella 
quando un'unica prospettiva
la attraversa,
sobria 
e lieve,
nella quiete di un mattino?


La bellezza
è forse
un equilibrio
 tra i due opposti,
un'armonia
di tanto e poco,
il meglio che si possa ottenere
in una realtà che si poggia
al nostro sentire di oggi.


Il concerto è terminato.
Speriamo che la bellezza
si ricordi ancora di me domani.



Commenti

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.