"O Fortuna
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;"
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;"
O Sorte
come la luna
tu sei variabile,
sempre cresci
o decresci;
come la luna
tu sei variabile,
sempre cresci
o decresci;
La bellezza,
ieri pomeriggio.
Un'ingordigia di suoni,
note che s'espandono,
percussioni in eccesso,
melodia
che si appoggia alla poesia.
Un'essenzialità di silenzi
e di voci,
pulizia di ritmi,
semplicità di parole
che si inseguono.
La bellezza
è
abbondanza
o
essenzialità?
Bello
è un giardino
ridondante di colori,
elegante nelle tessiture verdi
e nelle altezze
in un trionfo di forme?
Oppure è bello
un terreno lineare,
primario,
con punti focali
ben dosati nelle proporzioni
e nelle figure?
E' bella
la mia casa
ricolma di dettagli,
luci,
tinte,
annuncio di una festa imminente?
Oppure è bella
quando un'unica prospettiva
la attraversa,
sobria
e lieve,
nella quiete di un mattino?
La bellezza
è forse
un equilibrio
tra i due opposti,
un'armonia
di tanto e poco,
il meglio che si possa ottenere
in una realtà che si poggia
al nostro sentire di oggi.
Il concerto è terminato.
Speriamo che la bellezza
si ricordi ancora di me domani.
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