Passa ai contenuti principali

Il castello

A volte viene la nostalgia
di quando si saliva
a prendere l'ultimo calore
del sole d'autunno.


Lei silenziosa prima della nanna del pomeriggio,
io felice di avere per mano un tesoro.


Si passava sotto la torre dell'orologio,
"'L Ciochè d'le ronsee",
aspettando le lancette delle tre.


Poi si correva sulle pietre lucide,
con il fiato corto io,
con le scarpette leggere lei.


La meta era in cima alla collina
con lo sguardo verso il piano:


Ci si accomodava nel parco,


raccontando storie di dame e cavalieri,
di eroi ed eroine
che un tempo tra quelle stanze
conducevano la loro vita.


Saloni affrescati,
ricchi di parole di giorni lontani
che noi due sole solette
stavamo ad ascoltare.


I rintocchi del campanile
ci dicevano che era terminata l'ora.


Si ritornava passando per il sentiero
che s'infila tra le case
e l'antica Chiesa del Castello.



Due minuti nel paese,
dieci nel lettino
con gli occhi chiusi pieni di storia.


Adesso ho capito
quello che un tempo solo intuivo.
Con loro
non va sprecato mai nulla...
le parole,
i passi,
il sole sulla fronte,
il soffio del respiro nel sonno,
la danza di dame e cavalieri.


In realtà anche con noi stessi
ogni attimo è prezioso:
un'alba prima del lavoro,
lo sguardo di un amico,
una camminata per ricordare,
anche se non abbiamo aperto
chissà quali porte,
anche 
senza eroi ed eroine...


Oggi però mi sono mancate 
le sue scarpette leggere.





Commenti

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.