Passa ai contenuti principali

Ghirlanda al crochet:inverno

I giorni senza fretta
sono un ricordo.


Il 2016 è partito
subito
riempiendo pagine
di lavori per la scuola,
per la famiglia,
per il nuovo che mi frulla in testa
e per quello che mi raggiunge
senza neanche averlo pensato.


Devo mettere un po' di ordine.


Non facile per una come me.


Poi vedo la sua ghirlanda,
difficile ,impegnativa e bellissima,
e penso che posso  posare
un po' di bellezza alla porta.


Trovo la base,
pronta per essere ritirata
dopo le feste,
adatta,
"polverosa e fredda"
 quanto basta.


Ricordo di essere in inverno.



Via via si sistemano
tra i rami intrecciati e le stelline,
i fiocchi di neve,
gli ellebori,
le foglie,


le pigne arrotolate,
i tralci di pino,
i ghiaccioli pendenti
a gelare l'insieme.


Naturalmente
deve esserci anche un uccellino,


di quelli che vagano
sugli alberi spogli,
pronto ad affrontare il difficile,
magari appoggiandosi
ad un quarzo d'America.


Il tutto appeso
ad un nastro di pizzo
e cosparso di bottoni
azzurri e verdi
come si conviene ai giorni freddi.


La ghirlanda rende l'idea 
di che cosa penso dell'inverno
e comincio a dare
un po'd'ordine.


Passiamo ad altro.



I enjoyed making this wreath
and 
I love hanging
the beauty
aut the door.
The evening it is
even more blue.


Commenti

  1. Ecco cosa mi delizia: la poesia nella costruzione di una ghirlanda. Come facevo prima di leggerti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il tuo speciale commento mi ha accompagnata per giorni!
      Grazie!

      Elimina
  2. l'anno è iniziato senza un attimo di respiro e senza il PC a disposizione....MAI!
    è iniziato con mamma, tre figli, tutti a casa, due nipotini ed una cagnolina (...gelosa dei bimbi....)! meraviglioso, stancante! ma quella stanchezza bella, fatta di mille cose...
    ed ora che sono tutti fuori e sono immersa nel silenzio di casa....sono riuscita a passare la scopa elettrica, dare una pulita al bagno, riordinare giocattoli, preparare la minestra di fagioli, che Unai adora (....mi dice " nonna, le tue minestre sono troppo buonissime", ed io mi sciolgo....), stendere l'ennesima lavatrice, piegare body, bavaglini, magliettine larghe una spanna......
    ...però ho il mio angolino di relax...il mio corso di maglia ed il mio lavoro sui ferri....
    un abbraccio da questa specie di caos che è la mia casa!
    Emanuela

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco tutto e mi par di vedere il tuo caos felice!Sei proprio una brava nonna!
      Un abbraccio

      Elimina
  3. Ciao Lorena e piacere di conoscere te e il tuo stupendo e creativo blog :-) Grazie di cuore x essere passata a trovarmi, torna presto sarai sempre una gradita ospite ^_^
    Felice domenica <3

    RispondiElimina
  4. Il bello delle ghirlande è che si prestano a contenere molte cose...la tua è molto originale. ♥

    RispondiElimina
  5. Your garland is so beautiful. What a transformation.
    Very lovely.
    Ciao, Anita.

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.