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L'ultimo (parte II)

E poi 
ti sovviene
che ovunque
puoi trovare l'ultimo.


Ciò che pare concluso,
da salutare
voltandosi
ancora una volta,
non è che un altro inizio:
avrà il suo tempo,
la sua fine
da aggiungere ai ricordi.


Così passano i giorni,
con dentro la nostra vita.


L'ultimo è lui,
con i colori
su legno antico,
amato fin da subito,
portato a casa
nel cuore della notte
e diventato padrone
della cucina:
pieno di storia,
quieto
nella sua geometria elegante.


Andare a caccia di lavanda
e spighe dorate
mi è parso un gesto dovuto.


Voglio profumi
mentre impasto la focaccia
di Sabrine.


L'ultima in fiore
è lei,
l'attira farfalle,
capace d'incantarmi
ogni volta,
tanto esigue sono le sue pretese,
tanto generose le  fioriture:
la buddleja.


Un incanto di fragranze
da aggiungere agli aromi
che viaggiano attorno al forno.


L'ultima lettera da scrivere
su una tesi di laurea,
testa china,
pensiero teso:
la soddisfazione ed il sollievo:
un traguardo con lo sguardo avanti.


Per Benedetta
non c'è la voglia di salutare,
semmai
 si deve prendere la strada giusta,
quella che si diparte una volta
chiuso il libro.


Ieri,
l'ultimo,
è stato il suo sguardo
filtrato da un velo,
giochi da fare
senza limiti,
godendo ogni istante
del suo stare con noi,


imprese e balbettii,
sorrisi e primi passi
da fermare il più possibile 
prima che divengano passato.


E l'ultima volta
attraverso lo schermo,
pregustando un abbraccio in standby
da dieci  mesi?
Ha da venire.
Presto.


Commenti

  1. Stupendi i colori dell' armadio. .... da dove viene fuori? ? Cristina

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