Il Piccolo Principe se ne andò a rivedere le rose.
“Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente” disse.
“Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo”.
E le rose erano a disagio. “Voi siete belle, ma siete vuote”, disse ancora. “Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere.
“Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente” disse.
“Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo”.
E le rose erano a disagio. “Voi siete belle, ma siete vuote”, disse ancora. “Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere.
Perché è la mia rosa.”
Vago tra di loro
nello spettacolo che attendevo
chiamandole per nome,
ognuna mi ricorda la scelta,
la storia che cresce
attorno ad un vaso portato a casa:
la mia rosa.
Pierre de Ronsard:
su un vecchio pilastro,
in un niente di terra,
ricordo un suo mazzo
per festeggiare
l'arrivo del mio più piccolo.
La Sevillana:
un giorno ha deciso
ed è salita fino a noi,
fiori e bacche anche a Natale,
basta alzare gli occhi.
Clair Matin:
gentile e delicata,
piantata in un giorno freddo,
il bel tempo ancora lontano,
immaginando questo.
Mme Alfred Carrière
con le sue corolle candide
gioiose,
spostata tanta volte
per averla sempre più vicino.
La Complicata
che cresce senza fatica,
senza malattie,
con i suoi fiori semplici a centinaia :
la voglio gustare fino all'ultima corolla,
esagerata ed effimera.
Graham Thomas:
gialla e solare,
un'inglese che ama stare
nel giro della salita,
sotto i nostri sguardi,
sempre.
New dawn:
una nuova alba,
tale è la finezza del suo profumo
e la perfezione del bocciolo
in cerca continua
di un appiglio per andare in alto.
L'ho messa a dimora
in un anno di pioggia,
adesso mi ringrazia.
.
La Damascena,
la mia preferita,
per il disordine dei suoi petali e spine,
per l'assoluta intensità del profumo
che la notte attraversa le porte:
so che c'è anche se non la vedo,
e poi per i suoi fiori
che s'appoggiano a terra.
Ora sul legno
di questa novità
cresciuta sul cemento.
Mi sa che stasera
starò qui fuori.
“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
“L’essenziale è invisibile agli occhi”, ripeté il Piccolo Principe per ricordarselo.
“E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.“E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…” sussurrò il Piccolo Principe per ricordarselo.
“Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…”
“Io sono responsabile della mia rosa….” Ripetè il Piccolo Principe per ricordarselo.
“L’essenziale è invisibile agli occhi”, ripeté il Piccolo Principe per ricordarselo.
“E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.“E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…” sussurrò il Piccolo Principe per ricordarselo.
“Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…”
“Io sono responsabile della mia rosa….” Ripetè il Piccolo Principe per ricordarselo.
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupery
Meraviglioso il tuo giardino....amo le rose antiche come non mai..grazie peri tuoi pensieri ele foto stupende.♡
RispondiEliminaGrazie!!!I commenti mi danno una gioia vera,li aspetto e me li gusto!
EliminaUn abbraccio
sai, mi hai fatto venire in mente uno dei regali più belli ricevuti nella mia vita, da parte di una delle persona che amo di più, mia cugina Donatella. Un anno, a Natale, mi regalò un quadro ricamato da lei. C'era una rosa e la frase " E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
RispondiEliminaGrazie per le tue rose e grazie per questo ricordo
Emanuela
La bellezza di averti come amica è tutta in queste tue parole e nella tua sensibilità!Sei proprio una bella persona!
EliminaUn abbraccio
Che meraviglia!
RispondiEliminaBaci
Luci@
Grazie!!!Anche le tue parole mi fanno pensare e mi danno gioie inaspettate!
EliminaUn abbraccio
Lorenza le tue parole mi hanno ricordato il profumo di una rosa antica che mia nonna aveva in giardino.Sono passati quasi quaranta anni e io la sto ancora cercando.un bacio da valentina
EliminaChe belle le tue parole! Grazie!
EliminaCiao
Che belle le tue parole! Grazie!
EliminaCiao