Passa ai contenuti principali

24 maggio:Lorenzo

II Piave mormorava
calmo a placido al passaggio
dei primi fanti, 
il ventiquattro maggio...


Così canticchiava
un donnone
in corte maniche,
strofinando
la tua giovane vita
con teli verdi,
caldissimi.


Con un pianto sommesso,
gentile,
hai salutato questo mondo,
dimostrando di gradire
l'accoglienza.


E poi,
via,
tra le braccia
sei giunto fino a noi,
nel cerchio della famiglia.


Sorrisi e coccole
di abbracci rincorsi,
ritorni sognando il tuo viso,


allegria di feste
ed intensità di scoperte
attorno al tuo crescere.


Mille e mille
le occasioni
ed i discorsi
in cui riempire i giorni,
in cui scegliere insieme
il sentiero più adatto.


Ed ancora una volta,
via,
per la tua strada,
lontano,
sognando un abbraccio...


gli occhi negli occhi,
per cantare un augurio
che oggi ti tocca.

Sotto altri cieli
avrai il tuo giorno,
tra nuovi affetti 
che ti sei conquistato
attraversando più d'un ponte
in aria straniera.


Tu
 sommesso e gentile,
con quel po' di solenne
che si posa
su ogni vita.
Lo stesso giorno,
qualcuno t'affidò a Lei,
e forse
fu da lì
che il tuo corso prese 
il via.


Come quel piccolo,
nei teli,
al caldo:
allora solo mio.
Adesso...
24 maggio 1997
diciotto...


Auguri Lollo.


Commenti

  1. Capisco la tua emozione lamia prima figlia ha compiuto diciotto anni da poco e mi emoziono ogni volta che ripenso a tutti i momenti vissuti insieme.Come siamo state fortunate che miracolo che c è nella quotidianità. Valentina

    RispondiElimina
  2. quanta emozione nelle tue bellissime parole!!!!! auguri al tuo magnifico ragazzo! un abbraccio lory

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie anche da parte del ragazzo!!
      Un abbraccio grande mia cara!

      Elimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l...

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass...

Il Cammino dei Re Magi

C'era una volta un gruppo di amici. Erano dei Re ed avevano molteplici incombenze: consigli da elargire, direttive da annunciare, cerimonie da presiedere. Nonostante questo,la loro inclinazione profonda era ben un'altra. Mai completamente appagati, erano sempre pronti ad alzare lo sguardo, a porsi delle domande e a partire. Dunque erano spesso in cammino. Insieme discorrevano,osservavano,riflettevano od anche stavano in silenzio lasciando che i passi parlassero in loro vece. Ciò non stupiva nessuno. Erano Magi, tipi insoliti,decisamente inquieti, studiosi del mondo e del suo divenire. Poi accadde quella volta. Erano in un deserto spazzato dal vento del Sud, in una notte silenziosa e la videro: la stella più lucente mai sorta proprio sull'orlo dell'orizzonte. Così decisero. Dal momento che erano Re non vi  fu nulla da dire. Partirono. Fu un viaggio lungo,pieno di difficoltà. Attraversarono lande desolate, boschi fitti, rocce infinite di tempi antichi, sabbie roventi, alt...