Passa ai contenuti principali

Fotografie


Imparare a cogliere l'attimo,
allungando i tempi di posa,


chiudere ed aprire il diaframma
per vedere i particolari
od abbracciare il tutto.


Azzardare un controluce
correndo contro il sole
ed intagliare il cielo tra le foglie,
scoprire al di là dei propri passi,
proprio dove hai messo a fuoco,
lo sguardo complice 
del gatto appisolato.


Inondarsi di colori
per poi sceglierne uno
in cui perdersi.


Insabbiarsi nelle ombre,
anche quelle in movimento,
per scoprire le trame del reale
nei toni di grigio.


Ecco il corso di fotografia
che ha scompigliato
il mio modo di guardare,


di intuire,
di piegarsi fino all'erba
per parlare di uno stelo
 e del vento che lo muove.


La fotografie racconta,
descrive le emozioni,
non ti fa dimenticare
e dentro ad un bocciolo


o ad un cappello al sole
si infilano suoni,
profumi,risate,
 silenzi,
ma anche le parole di quel giorno.


Ed è per ancora sentirle,


che parto
e scatto.

Commenti

  1. Ciao carissima Lorenza,
    è straordinario come descrivi (e come lo fai )...
    grazie per queste bellissime immagini.
    Un caro saluto
    Luci@

    RispondiElimina
  2. Quanta passione metti in quello che fai.Che bello e che bella persona devi essere
    .Brava.ciao da valentina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie,grazie,grazie...Anche tu lo sei di sicuro!
      Un abbraccio

      Elimina
  3. Sempre con la macchina fotografica in mano, ti capisco :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti io mi nutro delle tue immagini...continua!Grazie
      Un abbraccio

      Elimina
  4. Scatti luminosi e bellissimi, complimenti! ♥

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.