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Vetro

Me ne sono innamorata
tanto tempo fa.


La nonna ne aveva un lampadario pieno:
gocce di vetro
come spettatrici della vita,
in alto sopra di noi.


Da spolverare una volta l'anno,
da far ondeggiare nei venti estivi,
schegge di luce
nelle sere,
bellissime,
in cui io e lei
dormivamo insieme.


Le ho trovate
abbandonate
a terra,
tra vecchie chiavi e pomelli.
Adesso ascolteranno
la nostra,
di vita.


Lì ad accogliere 
chi passa dalla porta.
Appese all'ulivo freddoloso
ritirato nella sua tinozza.
Che ci sia ancora un po' di sole,
in questo tempo di pioggia e di scuro.


E vetro sia.

Giorno 4)

Lungo le scale,
tra muri,
pietra
e passi sempre di fretta,
accese 
per rallentare 
il nostro salire.



Nei vasetti,


nelle bottiglie


con qualcosa di verde,
di rosso,
di vivo,
di panno,
di corda,


aspettando
un albero 
che ancora si gode l'acqua,
almeno lui.


Sul tavolo,
nelle alzatine gemelle,
per offrire,
illuminare
o anche solo
per posare gli occhi
 su cose belle.


Un Natale semplice di luce:
voglio vedere riflessa
 la delizia di questa attesa.

Comunque,
pare che
le renne, 
si siano messe in cammino.


Tempo di muschio

Non oggi.


Commenti

  1. le tue gocce di vetro mi hanno fatto ricordare...."Pollyanna", film che mille volte ho guardato con i miei figli.
    Gocce di vetro a catturare e restituirci la luce. Che meraviglia. Emanuela

    RispondiElimina
  2. La poesia delle tue parole dà una nuova luce a questa giornata così scura!
    Grazie!

    RispondiElimina
  3. Mi piacciono le tue scelte ricercate ma fatte con semplicità. Si ha sempre una sensazione di aria fresca. Idee da copiare e parole da rileggere più volte, perchè rallegrano i momenti. A bientot, Lorenza. (ma dove lo trovi il tempo per fare tutto ???).
    Viviana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qualche volta ci riesco ad incastrare tutto,altre lascio indietro qualcosa! Proprio come tutti! Grazie per le tue parole! Un abbraccio

      Elimina
  4. La mia mamma è super!! Ne hai ( anzi ne abbiamo) fatta di strada da quando mi prendesti con te e mi portasti nei boschi a scegliere un bel rametto per fare l'albero spoglio. .ricordi? E poi con benedetta l'abbiamo addobbato tutto...che bello! Era un albero unico, solo nostro..e così anche la nostra casa, che ogni anno si travestiva..il presepe fatto con del muschio rubacchiato alle rocce umide, con un ceppo di legno come capanna e i laghetti di carta stagnola..che magia! Quanti ricordi!! Splendido riportarli alla luce..proprio come queste gemme. �� un bacio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La bellezza di queste parole è doppia! Uno perché chi l' ha scritto è una donna intelligente e sensibile ,due perché è mia figlia! Non ricordavo più quell'albero! Un bacio

      Elimina

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