e partendo dal suo incipit costruisco un racconto o almeno ci provo .
Natale! Dovrebbe essere il periodo delle feste, dei pranzi in compagnia… della gioia e dell’allegria.
Eppure, quest’anno sarebbe stato diverso. Troppe cose erano cambiate. Aveva soltanto più ricordi che già sapeva il tempo avrebbe sbiadito.
Doveva trovare una soluzione....
Era tanto che ci pensava.
In ogni dove,nella piccola e ordinata casa,erano sparse le memorie,le gioie,le infinite tristezze che avevano attraversato la sua vita.
Foto,oggetti,libri,bianchi centrini,profumo di candele ormai consumate: tutto era declinato al passato e l'indomani sarebbe tornato il giorno di Natale.
L'ennesimo.
Non che fosse infelice.
In realtà non era sola,ma quei tempi passati la circondavano,la chiamavano e lei non aveva più forze per resistere.
Si sedette nella stanza silenziosa e cominciò.
Partì dal Natale con il giovane marito ed i suoi figli allegri e chiassosi.
Si era poveri,c'era stata la guerra e il futuro pareva tutto in salita ,però era lì con chi amava ad aspettare il mattino della festa.
Molte fotografie sparse per casa testimoniavano quei tempi:sorrisi in posa con il vestito buono.
Poi lui se n'era andato.
Una malattia veloce,senza scampo l'aveva lasciata sola con i ragazzi ancora da crescere.
Eppure si doveva andare avanti e per una vedova non erano tempi facili.
Tenendo per mano i suoi piccoli ,si era rialzata.
Ed erano arrivate altre feste,con gaiezza e piccoli doni per ciò che le era rimasto nella vita.
Avendo poi un carattere d'acciaio ed una figurina per niente male,con uno sguardo intenso e profondo,incrociò nuovamente il viso di un uomo a cui legare i suoi giorni.
Arrivarono gli anni della serenità,del fiato che poteva rallentare,degli orizzonti con qualcosa di bello da trattenere.
Abbracciando la sua ultima figlia,nata prematura da una madre già avanti negli anni, pensò che quell'anno il Natale sarebbe stato perfetto.
Fecero pranzi e cene e ritratti da appendere ai muri.
Ma ancora la giostra prese a girare nel verso sbagliato ed anche l'omino che s'era sposato per la seconda volta andò in cielo.
Rimasero cornici e voci lontane a tenerle compagnia.
Lei ricominciò a vivere,se non altro per quelle creature che stavano crescendo e trovando la propria strada.
Dunque venne il tempo dei matrimoni,delle compagnie di amici,dei nipoti.
Grida di bambini riempirono nuovamente la casa ed altri ricordi felici si appoggiarono sui mobili ed i davanzali delle finestre:qui il battesimo del primo,qui il lavoretto di Pasqua del secondo,qui la Prima Comunione del più piccolo,in alto il quadro,in legno dorato, della sua grande festa per gli ottanta anni con un sorriso vero e gli occhi lucidi.
A questo punto lei provò a scacciare le lacrime,stava arrivando il periodo più buio della sua vita.
Sospirò ,ma voleva ricordare tutto,si sentiva pronta:era arrivata la sera giusta.
In pochi anni la figlia prediletta scomparve per una brutta malattia e non servirono le sue preghiere incessanti e le corse da molti ,molti dottori.
Ovunque in casa sparse fotografie e fiori e candele per illuminare ciò che le restava della sua ragazza.
Per molto non volle festeggiare più nulla.
Ogni mattino portava con sé un peso che riteneva insopportabile.
Eppure i giorni su questa terra non erano ancora finiti per lei.
Questa volta non volle quadri per ricordare la festa,ma l'abbraccio con i nipoti e i pronipoti le restituì un poco il sorriso davanti alla gigantesca torta per i suoi novant'anni.
Ed eccola arrivata al presente,al suo novantatreesimo Natale.
Alla stanza illuminata a tratti dal vecchio abete in cucina.
Alzò gli occhi cullata dai ricordi,si avvicinò alle foto,ai ritratti ,agli oggetti della sua lunga vita.
Tirò un sospiro di sollievo,le parve un po' corto,ma non si preoccupò,era ormai deciso.
Chiuse gli occhi.
Adesso poteva arrivare il Natale.
Questa è pressappoco la vita di una nonnina,mia vicina di casa,che ci ha lasciati alcuni giorni fa.
Tante cose può insegnarci.
A me lo ha fatto.
bel post ricco di emozioni, che fa pensare....
RispondiEliminaBuon anno a te e tutta la tua famiglia
Stupendo! Triste sì ma nonostante questo pieno di vita e coraggio.
RispondiEliminaCi avrei scommesso che era storia vera! Troppo vera!
Grazie infinite Lorenza.
Un bacione grandissimo e un augurio di un nuovo anno felice.
E se permetti, buon anno Domenica!
Storia toccante di vita vissuta!
RispondiEliminaTi auguro un felice Anno Nuovo!
Un abbraccio da Beatris
Una grande donna che nonostante le difficoltà non si è mai arresa, bel racconto.
RispondiEliminaFelice 2017 Lorenza, auguri a te e ai tuo affetti più cari !
Bello che adesso la vita di questa nonnina viva nel cuore di ognuno di noi che siamo passati da qui.Questo è volere bene,permettere che anche gli altri Sentino il nostro affetto e lo condividano.valentina
RispondiEliminaFelice anno nuovo, cara Lorenza!
RispondiEliminaUn caro saluto
Luci@
Bello! Brava! Ci sono perone che meritano di essere ricordate, persone che ti vivono accanto senza clamore ma che sono da ammirare.
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