Passa ai contenuti principali

Ferragosto


E dopo anni di tempo brutto,
finalmente è arrivato 
Ferragosto con il sole.


Ne abbiamo approfittato
andando in montagna:
Sestriere al concerto di Ferragosto.


Una giornata luminosa come non mai,
calda nonostante l'altitudine
(2100 m)
e soprattutto speciale:
uno perché si era ancora con il rampollo quindicenne
(rarità tra pochi anni)
e due perché non solo avevamo di fronte
paesaggi mozzafiato,


pinete odorose,
cieli spazzati d'azzurro,


ma la musica avvolgeva
la nostra moltitudine


accrescendo
la bellezza
dell'essere lì.


Di solito
questa festa 
mi preannuncia il termine delle vacanze,
il ritorno.


Nonostante manchino ancora dei giorni
per la ripresa del lavoro,
ricomincio
a pensare,
a progettare,
a considerare...
"Ma come farò a portare avanti tutte le attività 
che mi attendono a settembre?"


Seduta
in quella placida conca,
cullata da note
e vento,
ho pensato
che per il momento,
mi andava 
di stare ancora un poco
tra i sogni,
magari d'acchiapparne
alcuni
e metterli accanto alle rose ,
quelle
che sentono già il fresco della sera.


In un pomeriggio
è cresciuto
il mio dreamcatcher
da porta d'ingresso:


un cerchio da rivestire,
un centrino come quelli della nonna
da porre come rete,


alcuni pendagli
fatti di piume,
petali,farfalle e colombe di legno.


Ho voglia 
di restare a mezz'aria,
impigliata nel bianco di un'estate
bellissima e coinvolgente.


Tanto poi
i cieli cambieranno
sarà 
ovvio
cominciare.


E
 il sogno americano di Lorenzo?

Mi sa che dovrò impratichirmi
con gli acchiappasogni,
per tenerne un briciolo
con me.



Commenti

  1. ma che bellissimi posti e che bel lavoro che hai creato complimenti, sono felice di aver trovato una nuova blogger
    Mi ha fatto piacere che sei passata al compliblog e...CLICCA QUI

    RispondiElimina
  2. Una meraviglia sia il posto che le creazioni! Brava!!

    http://dolphincreations.blogspot.it/

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.