Lui si chiamava Francesco ed era mio nonno. L'altro, quello che non ho mai conosciuto. Di questo nonno mi resta poco. La foto ingiallita con il suo sguardo lontano, i racconti di mio padre. Un uomo mite, generalmente silenzioso, dalla pelle chiara e i capelli rossicci. Una passione per il ciclismo, quello epico,d'un tempo ed una piccola bottega per riparare le biciclette. A volte l'ho immaginato vicino, durante la mia infanzia: avrebbe potuto insegnarmi l'equilibrio senza rotelle, accomodarmi in un baleno la camera d'aria o lo sterzo difficile da manovrare. Di certo avrei ascoltato la sua mitezza (merce rara) e chissà che avrei imparato... Adesso cerco nei miei figli e in chi è venuto dopo, d'indovinare un lineamento, una somiglianza, anche remota. La calma di Lorenzo, l'incarnato chiaro di Maria Sole, i capelli dorati di Tommaso, il silenzio di certi p...
Diario di una mamma,nonna, maestra col pallino dell'uncinetto e non solo...