Passa ai contenuti principali

Teepee


E poi siamo arrivati a due,
intendo gli anni del piccolo.
Come volati,
pieni di attimi indimenticabili,
di sorrisi,abbracci
ed ora di parole e scoperte.


Un amore travolgente
da costruire
mese dopo mese,
in grado di cambiarci tutti quanti,
di farci tornare bambini,
tra giochi , libri e avventure.
Quindi,
come trovare un regalo adatto
a lui,
alla sua voglia di tana,
al suo stare vicino vicino
per sfogliare pagine
o imbastire improbabili torri?


Come non ricordare
il piacere
che un tempo mi percorreva
nel cercarmi
e poi costruirmi
un luogo riservato,
al riparo,
solo mio.


Ho girato per negozi,
niente però risvegliava 
la mia  voglia di capanna:
troppo artificiali,
troppo di plastica.

Poi mi sono imbattuta
in lei,
che veramente la costruiva,
bellissima,
un vero complemento d'arredo,
non solo un gioco per bambini.


Sto parlando di una tenda,
o meglio di un teepee indiano.

Girando sul web,
mi sono imbattuta in un mondo
magico,
affascinante,
popolato da  queste tende indiane,
sparse e giganti in boschi o radure,
colorate o bianche ,
illuminate la notte,
piccole per starci da soli,

per farci un campeggio indimenticabile,
per sostare un minuto
tra le mura di casa.

Credits

Perfette per la calda estate,
ma anche irresistibili tra zucche e foglie
cangianti...


Praticamente quasi tutte made in Usa,
con centinaia di siti
che forniscono dettagliate istruzioni
per costruirsene una in proprio,
con poca spesa e molta,molta creatività.


Diciamo che sono stata tentata,
una vera novità per me,
forse una sfida,
ma poi ho desistito
per il poco tempo a disposizione
(sono tornata tra i banchi!),
ma non è detto che non ci proverò,
soprattutto dopo aver visto
il teepee da lettura...


"La voglio,la voglio,la voglio"
così ho detto e 
l'abbiamo ordinata.
 La sera della festa di Noah
è stata subito montata,
tra sbagli e faticacce
degne dei peggiori mobili Ikea:
si sa siamo nonni.


Il suo stupore
è stato il regalo più grande,
per noi.






Commenti

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l...

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass...

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto. ...