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Intrecciare: Ghislaine de Felingonde

Uno dei primi gesti da imparare:
la manualità d'intrecciare i capelli,
delle bambole prima,
dei propri poi.


Addirittura scegliere d'acconciarsi
così in un giorno speciale,
quello che ha dato il via a tanto altro...


Il verbo intrecciare
in seguito si è trasformato
e sotto le mani
è divenuto ghirlanda da appendere
in ogni dove.


Rami di vite,
di betulla,
di edera
da inseguire nel proprio cerchio
per nulla perfetto.


Ma anche intrecciare
i tasselli della vita,
i pezzi delle nostre giornate
come un puzzle 
da terminare ogni sera.


Essere mamma,
maestra,
moglie,
giardiniera,
cuoca,
ideatrice di collane
o qualsivoglia oggetto al crochet,
nuovi progetti da seguire,
melodie da suonare,
nonna da improvvisare,
aggiungere parole a queste pagine...
Intrecciare tutto (o quasi)
per farne uno sfondo
in cui essere felici.


Lo so,
non è facile.
Ma mai come gli accadimenti,
veri o leggendari,
della contessa Ghislaine de Felingonde.



"In quel tempo, Prima Guerra Mondiale,il conte Féligonde, era stato gravemente ferito durante una battaglia ed era stato lasciato senza alcun sollievo tra le linee nemiche. Ghislaine ,sua moglie lo sentì , andò a trovarlo di notte, lo mise fuori pericolo e lo guarì. 
Mr Turbat, informato della storia di questo gesto eroico ,decise  di nominare una delle sue nuove rose come questa donna."


Un racconto che oggi parte
dai suoi germogli:
nel mio giardino, essa è una rosa.


Le storie posate dentro le cose.
Ecco un altro frammento
da aggiungere
agli altri.

Intrecciare
è un'arte
 in divenire.

Commenti

  1. Un meraviglioso intreccio di idee, immagini e parole, che mi riempie d'incanto.
    Grazie cara Lorenza e buon inizio di primavera!
    Baci
    Luci@

    RispondiElimina

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