Passa ai contenuti principali

Ghirlande d'autunno


In questa stagione mi torna sempre la voglia di intrecciare ghirlande.


Sarà per le ispirazioni che mi dà la natura,
con i colori caldi,
le foglie,
le bacche,
i tralci della vite ben flessibili dopo l'estate e le prime piogge.


 Magari  anche  perché ho visto nella casa di "Gipsy in the kitchen" 
la bravissima OPI.ILLI che preparava una ghirlanda d'autunno
e me ne sono innamorata.


Quello che mi piace moltissimo
 è raccogliere il materiale:
praticamente preparo gli ingredienti,
scegliendo colori,
le forme,
l'armonia generale,
il nastro,
lo spessore e la quantità da mettere insieme,
il qualcosa da aggiungere per dare
originalità al tutto.


Di solito mi servo direttamente dalla natura,
un bottino delle mie passeggiate nei boschi od in montagna.
Qualcosa lo compro
o magari lo lavoro all'uncinetto.


Qualche volta compongo io stessa la corona ,
arrotolando i tralci di vite presi nel mio giardino,
se  invece voglio un rotondo perfetto la compro.


Poi passo all'esecuzione nel mio laboratorio.


Con la colla a caldo aggiungo il materiale
disponendolo su tutta la ghirlanda in modo uniforme,


divertendomi a creare accostamenti di colori
cercando non di essere perfetta,
bruciandomi assai spesso le dita
nella ricerca della posizione adatta.


In ultimo infilo alcuni oggetti d'effetto,
tipo la zucca lavorata all'uncinetto
o due pigne giganti,
o il funghetto rosso di legno.


In alto posiziono un nastro e se proprio
voglio "esagerare"
ci aggiungo una fila di lucine arancione
da accendere la sera.


L'insieme mi deve piacere,
altrimenti rifaccio tutto.

Una cosa però mi manca:
una specie di etichetta che mi definisca,
con magari una frase adatta allo scopo.


Ci sto pensando da un po'
ma non mi viene in mente nulla.

Questi giorni di riposo,
mi potranno servire,
credo.


Poi ho anche un altra bella cosa da preparare.
Dirò.

Adesso
vado al mare,
al mio di mare.



Commenti

  1. Come sempre sei davvero bravissima. Complìmenti e... buon mare.
    sinforosa

    RispondiElimina
  2. Lorenza, le tue ghirlande sono bellissime! Hai mai pensato di cercare di venderle?

    RispondiElimina
  3. Ghirlande bellissime, brava e grazie che ce le fai vedere!

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.