una classe di bimbi
che informati dell'arrivo "anticipato"
della primavera
proprio il 20 marzo 2017
e precisamente alle 10.28,
tanta era la loro voglia di nuovo
e di sole,
di fare un conto alla rovescia
fino al momento esatto dell'Equinozio,
per poi esultare
Se poi il traguardo
coincideva con l'intervallo nel cortile,
l'esultanza pareva doppia.
La gioia e la vivacità coincisero
con la bellezza del momento.
un grande albero di mimosa
Tutti gli anni,
senza cure o protezioni,
affrontava i nostri inverni piemontesi,
in realtà non così rigidi,
e si ammantava di luce e profumo
durante il mese di marzo.
e l'ultima da salutare nel buio della notte
indovinando la sagoma contro il cielo.
Ma, un pomeriggio,
la bellezza ha fatto paura al nuovo proprietario
e nella scusa ,
tutta nostrana,
di "pulire"
l'incolto,
ha lasciato soltanto il ricordo
a terra
di cotanta meraviglia.
Persino mio figlio quindicenne
con la testa non certo in piante o fiori,
mi ha chiamato
per raccontarmi l'accaduto.
Mi è parso che anche altrove,
dov'era il mio sguardo in quel momento,
ci fosse una sofferenza,
una mancanza,
come di una tristezza arrivata all'improvviso.
come di una tristezza arrivata all'improvviso.
È necessario compensare in qualche modo. Ora ! 😉
RispondiEliminaCiao Lorenza, brava fai bene!
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