Passa ai contenuti principali

Manualmente


Quando si entra
nelle fiere "creative",
e nella fattispecie 
a Manualmente (Torino),


quello che ci abbaglia,
ci rende attoniti,
fissi all'ingresso,
è la ricchezza 
mutevole dei colori.


A migliaia,
piccoli frammenti
disposti in caselle,


posti fianco a fianco
in tonalità accese,


distesi per sfumature
che declinano in toni pastello.


Dopo questo primo attimo
di smarrimento,
si passa al:
"No!Che bello!"
fino al:
"Questo lo voglio!".


Immaginando progetti
di cui si sa già qualcosa


od anche semplicemente
gettandosi nel nuovissimo,
tutto da imparare.


Così vorresti sapere di più sullo
scrapbooking
per creare libri,biglietti
da sentire sotto le dita,
e poi,
magari,
ti fermi
allo stand della Calligrafia
e provi l'assoluta necessità 
di sperimentare quest'arte in punta di pennino
(ovvia necessità per una maestra d'elementari).


Desideri sfiorare lane e bottoni
d'ogni foggia


e stoffe d'una morbidezza incredibile.


Ti perdi  nella magia
creata da altre mani 


ed esci con un pacchetto selezionato
da appoggiare sul tavolo
al sole.


Bottoni di legno dipinti,
nastri,
gioielli da aggiungere a bracciali
e lana.


Mi attendono
le foglie dei castagni,
lassù in collina


e questi cieli
sempre vari
tra nuvole e vento.


La stagione è cominciata.

Commenti

  1. Incredible! ! ! Ci vado dal primo anno della manifestazione, puntualmente. Quest anno ho detto.: ma no, dai, quest anno passo! @-@. Prox volta fammi un fischio! !!! :-) cristina

    RispondiElimina
  2. Che belli i tuoi acquisti : i colori delle lane sono fantastici,viene voglia di lavorarle subito!
    Anch'io impazzisco nelle fiere della manualità: colori,materiali e nuove tecniche mi incantano e mi ci vorrebbero 3 giorni interi per godermi con calma tutto!!!
    Ma forse spenderei troppo!!
    Un caro saluto,a presto
    dani

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.