Passa ai contenuti principali

Marmellata di arance


Avevo bisogno di colore.
Volevo fermarmi nella mia cucina.


Assaporare qualcosa di dolce,un profumo nuovo per arginare quella sensazione che provo quando sento che il tempo mi sfugge.
Quando ti accorgi del molto che ti lasci scappare.


Una ricetta da imbottigliare e gustare in famiglia.
Ed allora marmellata di arance sia.


Ho seguito la ricetta di Simona di Tavolartegusto.
Praticamente ho messo in acqua delle arance bucherellate e le ho  lasciate a mollo  per almeno 12 ore.

Poi le ho sbucciate bene,togliendo la pellicina bianca perchè a casa mia non amano la marmellata amara.
Ho aggiunto il succo di due limoni,una mela a fette e lo zucchero,circa 700 g per ogni chilo di frutta.
Ho fatto cuocere a fuoco basso abbastanza a lungo e poi ho frullato il tutto : la consistenza della marmellata era perfetta.


Ho riempito i barattoli immediatamente,ho chiuso ermeticamente con il tappo e capovolto i vasetti sul tavolo per farli raffreddare.
Praticamente un sabato mattina è trascorso con il colore,la dolcezza ed il profumo di questo frutto che tutti in famiglia amiamo.


Nel frattempo fuori cadeva la neve,la prima del 2019.
Questi sono i momenti che adoro,in cui sembra girare in modo giusto il tempo.
Al termine non ho resistito e ho usato la marmellata sulla torta morbida rovesciata all'arancia  seguendo una ricetta della mia ragazza grande.


Una delizia.
Come il paesaggio fuori.

Credits



LORENZA

Commenti

  1. Se c'è qualcosa di perfetto a questo mondo, questo accade quando ci si sente in armonia con quanto ci circonda e in quel momento sappiamo esattamente chi siamo e di cosa abbiamo bisogno. Era possibile che la marmellata non fosse più che buonissima e che tu sapessi mettere golosità su golosità? Il tutto mentre fuori il paesaggio faceva la sua parte...

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.