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Trenta


Trent'anni fa ero qui,
seduta su un masso al sole tiepido di novembre.
Lo sguardo ingenuo ed allegro,
il viso giovane e riposato
e con me c'era anche la piccola,
quella che volevo incontrare al più presto.


Non stavo nella pelle,
lo ricordo bene,
e mi immaginavo i suoi occhi,
le manine,
i capelli ,
il "musetto" che avevo intuito nelle ecografie...


Era il classico prima
che ogni mamma al mondo ha sperimentato:
un misto di ansia,meraviglia,timore,gioia...


Era il prima,

quando tu sei solo donna,figlia,moglie e ti sembra già tanto.
Gli orizzonti ti paiono sempre noti,
i pericoli li intuisci per tempo o quasi,
gli affetti ti circondano e ti senti quieta
la sera è sempre quella che conduce alla notte,
e le mattine si organizzano attorno ai tuoi impegni.


Il mondo gira regolare
e trovi lo spazio per la camminata,
il dopo cena con gli amici,
i lavoretti creativi che richiedono tanto tempo,
la preparazione delle lezioni in classe con ordine o quasi.

Credi di essere capace d'amare;
in fondo hai una famiglia alle spalle che non l'ha lesinato nei tuoi confronti (fortuna),
hai un maritino giovane e brillante che fa i tuoi stessi sogni,
sai stare con gli amici che ti ricercano e a scuola i bimbi si affezionano subito a te.


Poi ti siedi su un sasso in un giorno tiepido di novembre,
e lei,la piccola ti dice che è arrivato il tempo.

Il giorno dopo vedo i suoi occhi e so che non ci sarà mai più il prima,
il tempo senza tempo dell'essere donna,figlia ,moglie
Ci sarà il nuovo.
Il tempo di essere felici con lei,
la mia preziosa,bellissima,intrepida prima figlia,
il regalo più grande che mi ha fatto la vita.

Auguri Maria Sole.



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