Piove.
Qui lo sta facendo da un sacco di giorni
ed anche se tutti bramiamo il sole e i giorni caldi,
credo che dopo un anno così siccitoso
le piante ne abbiamo un gran giovamento.
Quindi ascolto una voce che viene dalla mia infanzia,
dalla nonna.
Scendo presto
e prima di andare a scuola
porto le piante d'appartamento fuori,
sotto le gocce che cadono fitte,
ma non violente.
Credo che siano perfette.
Quando torno all'una,
le osservo nei vasi,
verdi come da tanto non accadeva,
più rigogliose,con le foglie aperte e sollevate
mi paiono persino felici.
Torno in casa e preparo il lavoro per i ragazzi
e finalmente ,
si parla di lei:
la primavera.
Non vedo l'ora di vederli sui banchi a cercare pastelli e colori,
parole e segni per raccontare degli occhi che si riempiono
e dei profumi che abbracciano l'aria.
Mai momento mi è più gradito...
Ed anche a loro.
Verso sera mi accoccolo ancora al riparo,
tra il gattone di casa,
i fiori in catena
ed un nuovo progetto
che non vedo l'ora di cominciare.
Mentre domani si prepareranno le pagine fiorite,
ascolteremo questo:Rondò Veneziano :la Primavera,
anche sotto la pioggia andrà bene.
Belle le immagini, i lavori dei bambini e le parole che profumano di casa, scuola e primavera. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Grande maestra sei! Credo che tu riesca a far appassionare i bambini in una maniera notevole. Fortunati loro!
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