Passa ai contenuti principali

Ghirlanda rustica di rafia e zucche bianche


Se penso ai miei nonni,
sono certa che per onorarli, 
questa ghirlanda rustica sia perfetta.


 Quando mi tocca questa incombenza,
mi immergo nei ricordi e rivivo anni d'infanzia,
di pranzi,di avventure,di risate,di lunghi discorsi,
di racconti senza fine,di abbracci e profumi.


Poi d'improvviso,mi viene in mente 
quale sia il giusto intreccio da porre  sulla porta 
che custodisce
il loro ultimo passaggio.


Persone eccezionali,i miei nonni,
che sono stati capaci di tirar fuori il meglio di me 
e di far sì che si conservasse 
per quelli che sarebbero venuti dopo.


Adoravano il creato,la natura,il suo incedere nelle stagioni,
sempre affascinati da un frutto maturo al punto giusto


 e da un piatto di tagliatelle venuto bene;
semplici e ricche allo stesso tempo.


Così non mi è restato che acquistare un intreccio bianco,
elegante,
 di vimini e ricoprirlo con piccoli mazzi di rafia naturale,
tutt'intorno,
con un profumo di campi in autunno che si spandeva.


Poi ci ho legato un nastro di pizzo e juta 
e la ghirlanda era pronta ad accogliere 
le mie zucchette bianche lavorate all'uncinetto.


Un amigurumi facile,che si può modificare
 per creare le zucche di varie dimensioni


(qui il modello che ho usato,veramente veloce!).
Ho utilizzato lana bianca perché volevo un contrasto con la rusticità del fondo;
alcune poi sono addirittura con i lustrini,
quasi brillanti;
praticamente un gomitolo scovato al fondo di una borsa,
forse per rendere in qualche modo preziosa la ghirlanda.


Le piccole pigne dei boschi hanno colmato gli spazi vuoti,
si son posate qua e là sulla rafia 
e da ultimo vi ho appeso un angelo sorridente 
ed è così che li immagino ora.


Prima di appenderla,
l'ho ricoperta di luci
e siamo rimasti così insieme 
per alcuni giorni nella mia cucina.

"Anche io la voglio..."
dice mia figlia Maria Sole.

Grazie nonni 
e buon viaggio.




Commenti

  1. Quanta tenerezza, amore , ricordo...quanto è bello quando i nostri , ma farei prima a dire vostri lavori, sono cosi' teneramente legati al passato , ai nonni in questo caso, che tanto hanno dato per ricordarli ancora e per passare il loro testimone dai nipote ai pronipoti e così via con questa atmosfera di campagna, di armonia e di angeli in volo.
    Un bacio soave

    RispondiElimina
  2. Ciao Lorenza, ti leggo spesso e riesci sempre a regalarmi emozioni, anche adesso...
    buona serata! :)
    Imma

    RispondiElimina
  3. Che bei ricordi! I nonni.... una parte di noi così importante che non si possono dimenticare.

    Ps domani c'è il post sul liebster 😊

    RispondiElimina
  4. Che bella Lorenza, anche il post dedicato ai tuoi nonni è bellissimo!
    Complimenti e felice novembre ^_^
    Maris

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.