Passa ai contenuti principali

Ricomincio da me

Ricomincio da me.


Questa è la direzione che voglio prendere 
in questo anno che si è appena aperto.

Ricomincio dalle cose che so fare bene,
quelle di cui DEVO essere certa,
migliorandole ,
difendendole anche quando i più non sono disposti ad accoglierle.


So essere una brava maestra,
lo vedo ogni giorno in classe,
lo intuisco dai sorrisi dei ragazzi,
lo capisco quando dei giovanotti,
mi incontrano,
mi abbracciano e sussurrano....
"...la maestra del cuore":
dunque quando ho una nuova idea,
quando mi balugina in testa un progetto,
lo devo seguire,
fosse realizzare un coro di 100 bambini
o raccontare una storia
recitando con tanto di voci
e gesti peggio di un attore consumato.


So di essere una brava nonna,
capace di concedere quel pizzico di follia 
che i genitori,
persi davanti alle esigenze educative
ed i mille lavori,
non possono dare.
Quel poco di zucchero
(facciamo cioccolata...)
che concesso una volta a settimana aiuta a prendere il volo,
rendere inusuale
anche l'ovvio:
perciò via libera a pomeriggi
di pura leggerezza con il piccolo
che sorride già salendo le scale
e  credere
che mai il tempo è perso
se si canta,
si balla o si corre in cerca della nonna
nascosta dietro la porta.


Ricomincio da me,
dal crochet che sempre  mi appassiona,
dalla cucina in cui sperimento antiche e nuove ricette,
dai tavoli apparecchiati con fantasia,
dalle lucine che hanno reso la mia casa così accogliente in questi giorni.

Ricomincio pure accettando le cose invece che NON so fare,
quelle in  cui sono un disastro
e sono tante:
la disorganizzazione,
il disordine,
la poca pazienza,
il giardinaggio di questi tempi,
lo stendere i panni,
il suonare il piano,
la lingua inglese....
e molto altro
che ogni giorno incontro
vivendo.


Ricomincio da me,
smettendola di fingere che qualcosa mi piaccia se non è così,

Ricomincio da me,
cercando di evitare quelle persone
che tolgono respiro ai miei pensieri
o peggio mi asciugano  il cuore.

Ricomincio ,magari tornando un po' indietro,
quando non ero cosi piena di lavori,
di responsabilità,
di ruoli,
prima dei miei fantastici figli e del marito;
torno al me originario
e un poco funny,
ma con la maturità degli over 50:
ai mi piace tantissimo e mi ci butto
ai non esiste proprio,
non mi interessa più.


Ricomincio da me
e,
come al solito,
non so da dove cominciare.

Credits

Buon anno!
E voi in verso andate?

Commenti

  1. Io direi che hai già cominciato dicendo Ricomincio da me. Vedrai che giorno doo giorno troverai quel 2ricomincio da me" quotidiano.
    Auguri!!!!

    RispondiElimina
  2. Mi piace quel ricomincio da me, sa di sano egoismo che poi egoismo non è, perché quando una persona fa ciò che più le piace è una persona più felice e così diventa una maestra più felice, una moglie più felice, una mamma più felice, una nonna e suocera più felice e tutti applaudono a tanta felicità. Buon anno nuovo, Lorenza, dalla maestra sinforosa.

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.