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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

Conto alla rovescia

E' tutto un lavorio in casa. Uno affaccendamento continuo, tale da costringermi a scrivere su un quadernetto: oggi tocca all'ingresso, domani si deciderà per una nuova ghirlanda. Un conto alla rovescia che riempie le mie ore e prova a sistemare  mesi d'incuria in casa e fuori. Ricordati delle rose essiccate, quelle piccole che stanno ancora a testa in giù e vanno bene sull'intreccio semplice di betulla: in purezza, solo loro. Ritocca i muri, sistema le tende, smalti,pitture e ferro da stiro che scorre al mattino prima del caldo. Poi i vasetti, quelli da riempire con fiori e accendere con candele per una cena al fresco o quant'altro capiterà nei prossimi giorni: un po' di juta, qualche abbraccio di pizzo, un bottone verde per la dolcezza di quelle sere. Mi spiego. L'8 luglio arriverà la famiglia americana che lo scorso anno ha accolto Lorenzo in Arkansas

Nel bosco

Sono andata nel bosco nel mattino ricco di luce vagamente per te sperando cogliere dalla musica tenera dell'aria qualche fresco sussurro di parole, ed ecco ti porto invece solo un poco di fragole rosse, profumano e brillano, per la tua gioia, o Lorenza. Poco importa se le fragole sono nella torta... L'altro giorno, mentre riordinavo un cassetto dimenticato da chissà quanto tempo, ho ritrovato un regalo che un mio alunno mi aveva dato molti anni fa. Per capirci, credo che il giovane in questione abbia già superato la ventina da un pezzo. Chiuso in una carta a piccoli pois, scritto in un bel corsivo elegante, una poesia di  ALERAMO SIBILLA , era stata trasformata per me, con tanto di disegno finale e piccola foto del ragazzo che ancora ricordo. Lì seduta a terra, tra le tante scartoffie da buttare, ho letto e riletto questa dedica così raffinata, come di uno che mi conosce. Na

Crochet wire lettering

Mi piacciono le parole. Quelle dette, sussurrate, ascoltate con attenzione, lasciate per casa raccontando di questo o di quello. Principalmente, però, mi attraggono quelle scritte (essere una maestra ha anche il suo perché...). Le parole stampate, o meglio quelle vergate a mano, un ricciolo dopo l'altro,  un'armonia  di curve e respiri mi ricordano certe melodie, mi lasciano... senza parole (visto il soggetto è una rarità). Prima di riuscire ad apprendere una qualsiasi forma di grafia degna d'essere scritta  tra le mura di casa, mi sono rivolta ad altro in cui, credo, d'essere più ferrata al momento. Mi sto riferendo al mio immancabile crochet e alle infinite possibilità di creare  con un filo ed un uncino. Voglio scrivere i nomi della famiglia, per intenderci  il noi di cui qualche volta parlo. Li voglio davanti agli occhi  quando vado e vengo durante il giorno.

Red

Ci passi davanti tutti i giorni, mille volte. E' marrone, forse nessuno di noi  l'ha mai tinteggiata, era così. Una porta  incastrata nel muro che conduce allo stanzino  delle bici, dei monopattini, dei libri vecchi ed ora del passeggino  in attesa dei suoi passi. Oltrepassiamo quel legno anonimo senza badarci: non ha bisogno d'essere bella, serve. Credits Eppure, ieri, mentre cercavo altro tra i barattoli di vernice, ho visto questo rosso: non so neppure perché fosse stato acquistato, un errore di certo, improponibile al pensiero e all'immaginazione. Non alla mia, però. Mi ha preso un'insopprimibile desiderio (e chi mi conosce sa cosa intendo) di usare quello smalto laccato. Gli occhi l'hanno finalmente vista: farò una porta rossa. "Ma,papà lo sa?" ciò han detto i rampolli turbati dall'esagerazione materna. "No,l'